Prendersi cura di chi si prende cura: facciamo formazione!
Quante volte abbiamo sentito la frase “prendersi cura di chi si prende cura”, ma davvero, cosa significa? E cosa richiede?
Prendersi cura di qualcuno significa rivolgere le proprie cure, attenzioni, premure verso qualcuno e dare risposta ai suoi bisogni. Avere cura significa che mi importa, che mi sta a cuore.
La cura è una necessità costante e basilare di ogni persona, in ogni tempo, e si esprime in varie forme: ascolto, rispetto, vicinanza, sostegno emotivo e concreto…
Chi sono le persone bisognose di cure? Istintivamente potremmo pensare a chi è fragile, malato, a chi sta attraversando un momento difficile della propria vita, a chi non è autonomo e in grado da solo di provvedere a sé. Potremmo però dimenticare che anche chi è in salute, in forze e addirittura dedito alla cura dell’altro possa essere a sua volta bisognoso di cure: fondamentale è quindi che ci sia qualcuno a prendersi cura di lui e a insegnargli come prendersi cura di sé stesso!
La formazione diventa quindi in tale chiave un’occasione di cura, per attivare e rinforzare le risorse personali mediante la condivisione nel gruppo e la conoscenza di strategie per la cura di sé.
È infatti dimostrato che le persone impegnate in attività di cura dell’altro, se si prendono del tempo per curare sé, dal punto di vista fisico, emotivo, sociale e spirituale, sono spesso maggiormente in grado di affrontare le sfide della cura e di trarne maggiori soddisfazioni.
Nei giorni scorsi Associazione tra.ME ha condotto una serata di formazione per i volontari di Telefono Amico, un servizio di ascolto attivo da molti anni sul territorio bergamasco oltre che nazionale.
Sono emerse tante risorse negli operatori, tra le quali la pazienza, la generosità, l’accuratezza, il coraggio, l’empatia e poi le fatiche di chi ascolta storie di dolore e sofferenza, solitudine e violenza e che si prende un po’ il carico, alleggerendo chi è dall’altra parte della cornetta. Il carico è fatto di emozioni, sensazioni corporee, pensieri, che necessitano di essere riconosciuti, gestiti ed espressi, per permettere giorno dopo giorno alla persona di essere capace di prendersi ancora cura dell’altro.
Oltre alla narrazione e condivisione in gruppo delle esperienze e dei vissuti, la formazione è stata un momento per sperimentare alcune tecniche: l’ascolto delle proprie emozioni, il controllo della respirazione e il rilassamento psicofisico.
È stata una serata arricchente, partecipata e piena di calore umano, che ricorderemo e nella quale anche noi abbiamo ricevuto cure, per l’anima e per il corpo!
Dott.ssa Simona Belingheri per tra.ME