A proposito di Coaching!
Ne sentiamo spesso parlare, ma cosa significa Coaching?
Il termine Coaching sta facendo capolino sempre più frequentemente in diversi ambiti e settori, sia reali che virtuali. Eppure difficilmente qualcuno è in grado di fornirci una spiegazione chiara e fruibile che faccia capire di cosa si tratti nel concreto.
Solitamente si affianca il termine Coach all’ambiente sportivo o aziendale, oppure molto spesso si pensa a quei “guru” americani che si muovono enfatici sopra un palco e si prodigano nell’offrirsi come insegnanti di vita senza eguali, promettendo di “regalare” ai loro ascoltatori il segreto per la felicità. Altri ancora pensano al Coach come ad un “concorrente meno titolato” di uno Psicologo o Psicoterapeuta.
Ebbene, il Coaching, per come lo intendo io, insieme a molti altri professionisti del settore, è tutt’altra cosa. Vediamo di seguito di fare chiarezza a riguardo!
Origini e teorie di riferimento, confini e potenzialità
Il nucleo centrale della pratica del Coaching ci riconduce sino al pensiero di Socrate. Attraverso il concetto di Maieutica, il filosofo intendeva “tirar fuori” dai suoi allievi i loro pensieri più profondi e la loro saggezza, ciò che oggi chiamiamo risorse personali.
Il Coaching per come viene inteso oggi nasce attorno agli anni ’70 grazie a Timothy Gallwey, il quale, occupandosi da sempre di sport e in particolare di tennis, scrisse in un importante saggio che “L’avversario che si nasconde nella nostra mente è più forte di quello dall’altra parte della rete”. Gallwey, insieme a Jhon Whitmore, è considerato uno dei padri della disciplina moderna del Coaching.
La matrice teorica, i metodi e i punti cardine attorno cui si sviluppa e si forma un Coach professionista, provengono da campi di studio diversi ma affini fra loro: Psicologia Umanistica (Maslow), Psicologia Positiva (Seligman), PNL (programmazione neuro-linguistica, Bandler), Intelligenza Emotiva (Goleman), Teoria dell’Autoefficacia (Bandura), Psicologia transazionale (Berne).
La metodologia applicata da un Coach professionista si fonda su solide basi teoriche, tocca i confini di altre discipline, ma resta differente da un percorso psicologico o terapeutico.
Il Coaching ha un enorme potenziale nell’incremento del benessere e dello sviluppo funzionale della persona o del gruppo, al contempo è bene tenere sempre presente che il trattamento di condizioni patologiche o traumatiche va affidato al professionista adeguato in base alla problematica, che sia uno Psicologo, uno Psicoterapeuta o una Psichiatra.
Un percorso di Coaching si dispiega attorno a elementi quali: la promozione della consapevolezza, il potenziale personale, gli ostacoli e le strategie auto-sabotanti, le convinzioni depotenzianti e potenzianti, il rintracciamento e la ridefinizione di obiettivi autentici.
Tutti questi elementi si intrecciano e si sviluppano all’interno della relazione con il Coach, nell’ottica di riposizionare il cliente (Coachee) come protagonista attivo nei diversi ambiti della sua vita, costruendo sin da subito un piano d’azione volto a incrementare la sana autostima, gestire i conflitti e le relazioni in modo funzionale, definire obiettivi autentici e individuare strategie personali per perseguirli.
Il Coaching è una metodologia versatile e applicabile in diversi settori, dal Life Coaching, al Business/Corporate Coaching, al Mental/Sport Coaching. Ogni intervento viene declinato su tematiche e contenuti specifici, calato poi all’interno della cornice e trama unica e irripetibile di ciascun individuo.
Vuoi sapere ancor più concretamente cosa succede in una sessione con un Coach? Allora il miglior modo per scoprirlo, come sempre, è PROVARE!
Elena Biffi Mental Coach per tra.ME